Oggi, nell’era della quinta rivoluzione industriale, la gestione sapiente delle risorse idriche è uno dei nodi principali su cui le aziende devono concentrarsi.
L’industria 5.0 ha la tecnologia per porsi con successo obiettivi di sostenibilità, come il benessere umano, l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse naturali, il taglio degli sprechi e la tutela l’ambiente. Con la crescente crisi idrica, il settore industriale è chiamato a indirizzare le potenzialità delle sue nuove tecnologie verso strategie per un uso efficiente di quel bene sempre più prezioso che è l’acqua.
I consumi d’acqua nel settore industriale
Secondo i dati forniti da Unesco il settore industriale è responsabile del 20% dell’utilizzo globale d’acqua dolce, piazzandosi al secondo posto, dopo il settore agricolo.
Ogni anno le richieste d’utilizzo di acqua da parte delle industrie aumentano e con esse aumenta anche la scarsità di questo bene.
Per quanto il mondo industriale abbia bisogno di ingenti quantità d’acqua per il suo funzionamento, è vero anche che la sua impronta idrica potrebbe essere ridotta grazie a politiche improntate all’abbattimento degli sprechi. Questa è la direzione a cui si deve tendere nell’epoca della transizione 5.0.
Industria 5.0 e sostenibilità idrica
La trasformazione digitale dell’internet delle cose ha permesso la nascita dell’industria 4.0, caratterizzata da una maggiore automazione, un miglioramento delle condizioni lavorative e da nuovi modelli produttivi.
Ma ci sono delle sfide improrogabili, come quella della sostenibilità ambientale, che hanno portato alla nascita di un nuovo tipo d’industria: l’industria 5.0. L’evoluzione tecnologica dell’industria 4.0 può quindi essere applicata a nuove pratiche industriali per dare la priorità a scelte di benessere ambientale, come l’attenta gestione dell’acqua.
L’aiuto delle tecnologie per un mondo più blu
Grazie alle tecnologie 5.0 le industrie hanno gli strumenti per dedicarsi con più efficienza e con processi di automazione alle sfide della sostenibilità idrica.
- Il controllo e la gestione di perdite idriche grazie a sensori e impianti interconnessi.
- Il potenziamento dei sistemi di dissalazione di acqua di mare per permettere un utilizzo efficiente delle risorse idriche anche in zone caratterizzate da scarsità.
- Processi di depurazione delle acque reflue industriali, anche grazie all’implementazione di nano tecnologie, che consentono di mantenere alta la qualità dell’acqua e diminuire la dipendenza da fonti idriche dirette.
- La ricerca di nuove fonti d’approvvigionamento idrico.
Impronta idrica, un taglio agli sprechi
Le premesse dell’industria 5.0 aumentano la speranza per un futuro con meno sprechi idrici, uno dei grandi problemi del nostro presente. Si pensi che solo l’11% dell’acqua usata in ambito industriale e domestico viene riutilizzata, nonostante un potenziale da riciclare fino a 320 miliardi di metri cubi l’anno.
Inoltre, le tecnologie dell’industria 5.0 potrebbero migliorare il rilevamento delle perdite permettendo di raggiungere obiettivi importanti:
- Tenere sotto controllo la scarsità d’acqua ormai tipica di molti territori.
- Ridurre l’impatto energetico e le emissioni connesse alle operazioni di trattamento e distribuzione delle acque.
- Diminuire le possibilità di inquinamenti chimici e termici dovuti al rilascio inappropriato delle acque reflue nell’ambiente.
Industria e accountability
In un periodo storico in cui le situazioni di crisi idrica sono in continuo aumento e l’inquinamento delle fonti idriche mette in pericolo gli ecosistemi, Il processo di transizione verso un’industria più attenta e responsabile è una vera emergenza.
Per questo è necessaria una presa di posizione e un’assunzione di responsabilità da parte dei settori produttivi, come promette di fare la nuova industria 5.0.