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Acqua: una risorsa indispensabile per il settore energetico

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acqua nel settore energetico

La connessione acqua-energia è molto forte, un’interdipendenza destinata ad aumentare nel prossimo futuro. L’acqua – oltre ad essere una fonte di energia – è una risorsa essenziale per il funzionamento degli impianti, viene impiegata in diverse fasi.
La connessione acqua-energia solleva diverse questioni, in particolare nel contesto contemporaneo fatto di cambiamenti climatici e di scarsità di acqua.
Vediamo insieme l’uso dell’acqua nel settore energetico, i problemi associati e le possibili soluzioni per una gestione più sostenibile.

Acqua e settore energetico: uso e impiego

Il settore energetico è uno dei maggiori consumatori di acqua a livello globale: secondo un’analisi della International Energy Agency il settore energetico ha un fabbisogno di 370 miliardi di metri cubi all’anno, ovvero circa il 15% del totale dei prelievi globali di acqua dolce. Una percentuale che è destinata a crescere.

Oltre alle centrali idroelettriche – nella quali l’acqua è il vero e proprio motore – come viene impiegata la risorsa idrica negli altri impianti energetici?
Nelle centrali elettriche e nucleari l’acqua viene usata in grandi quantità per raffreddare le apparecchiature, per assorbire il calore prodotto per creare energia. Serve anche per creare vapore, indispensabile per mettere in azione le turbine.

Nel settore petrolchimico ingenti quantità di acqua vengono usate nelle operazioni di “fracking”: piccole esplosioni aprono delle fratture nel terreno che vengono ampliate pompando getti d’acqua, sabbia e sostanze chimiche a pressione elevata. Da queste fratture escono, a seconda dei casi, petrolio o gas che vanno a confluire nei condotti per poi arrivare in superficie.

Una situazione delicata

Il forte rapporto acqua-energia ha generato alcune situazioni delicate, con implicazioni anche gravi.

  • In molte regioni del mondo lo stress idrico è tale da compromettere il funzionamento delle centrali e degli impianti. La scarsità d’acqua sta rendendo il settore energetico molto vulnerabile.
  • L’acqua usata negli impianti elettrici spesso viene rilasciata a temperature elevate nei fiumi o nei laghi, con un forte impatto sugli ecosistemi e sulla biodiversità locale. Contribuendo a quello che viene definito “inquinamento termico”.
  • Alcune tecniche di estrazione (come il già citato “fracking”) possono inquinare le riserve idriche sotterranee anche in modo irreversibile.

Tutelare l’acqua e garantire il funzionamento degli impianti

Come migliorare la situazione? Quali politiche adottare per tutelare l’acqua e garantire il buon funzionamento al settore energetico? Le risposte potrebbero essere diverse.

  • Ad esempio esistono già delle tecnologie che permettono di sostituire l’acqua nel processo di raffreddamento. Soluzioni, però, ad oggi molto onerose e poco diffuse.
  • Si potrebbe ridurre la pressione sulla risorsa idrica prediligendo altre forme di energia, come quella solare e quella eolica che richiedono quantità minime di acqua.
  • Sarebbe importante migliorare la pianificazione e la gestione degli attuali impianti, adottando politiche più stringenti in grado di tutelare l’acqua soprattutto nelle zone a rischio.
  • Fondamentale investire nella tecnologia, incentivare ad esempio i processi di desalinizzazione, depurazione e riciclaggio per ridurre la dipendenza da acqua dolce.

Un uso più responsabile

L’acqua è una risorsa indispensabile per il settore energetico, ma la sua disponibilità va calibrata soprattutto in un’epoca di cambiamenti climatici e richieste crescenti. Una pianificazione attenta, investimenti in tecnologie e politiche sostenibili sono sempre più urgenti. Solo attraverso un uso più responsabile dell’acqua il settore energetico potrà realmente contribuire a un futuro più sostenibile.