Che cosa sono i fanghi di depurazione? Sono dei rifiuti “particolari” perché sono figli di un processo virtuoso: hanno origine dai processi di depurazione, da una corretta gestione delle acque reflue. Sono sostanze al cui interno sono concentrati agenti inquinanti e sono composti, circa, da tre quarti di acqua e da un quarto di elementi di scarto. Sono quindi “singolari”, perché sono il prodotto dei trattamenti depurativi e perché interessano due mondi diversi – quello idrico e quello dei rifiuti.
Il loro smaltimento è una questione alquanto complessa, di difficile gestione e, al contempo, di urgente risoluzione. Così come il loro riutilizzo: infatti se sottoposti a speciali trattamenti, i fanghi di depurazione possono avere una seconda vita ed essere impiegati in vari settori industriali.
Smaltimento dei fanghi di depurazione. Il quadro italiano
L’ultimo report ISPRA redatto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale evidenzia come in Italia tra i rifiuti classificati come pericolosi, il 26,2% è costituito dai rifiuti prodotti proprio dalle acque reflue. Il report poi sottolinea come la produzione dei fanghi di depurazione si aggiri ogni anno sui 3,1 milioni di tonnellate.
Come vengono smaltiti i fanghi di depurazione? La modalità prediletta per la gestione di questo tipo di rifiuti è lo smaltimento in discarica che ne “assorbe” circa 2,9 milioni di tonnellate all’anno.
Ciò si traduce in una costante pressione sui costi di gestione e su un impatto ambientale notevole. Una situazione non propriamente virtuosa che evidenzia come, da un lato, ci sia un profondo gap e, dall’altro, un ampio margine di miglioramento.
Il trattamento dei fanghi di depurazione. Verso una bioeconomia
Come possono essere riutilizzati i fanghi di depurazione? Prima di tutto è bene sottolineare come i fanghi di depurazione non siano semplici “scarti”, al contrario possono diventare delle preziose risorse. Se sottoposti a trattamenti possono essere trasformati, ad esempio, in fertilizzanti (come azoto e fosforo) da usare in agricoltura, oppure possono essere convertiti per dare vita a carburante verde e a energia pulita.
A questo proposito citiamo due progetti molto innovativi. Il primo riguarda Horizon, il più grande programma di sperimentazione e di ricerca dell’Unione Europea che, con il progetto To-Syn-Fuel, ha mosso i primi passi verso la creazione di una nuova tecnologia in grado di trasformare i fanghi di depurazione in biocarburante, un prodotto equivalente al diesel o alla benzina.
Un progetto la cui efficacia sarebbe di grande portata: con un impianto a pieno regime “si potrebbero produrre 200.000 litri di bio-olio e fino a 30.000 kg di idrogeno” afferma Robert Daschner – ingegnere presso l’Istituto per la tecnologia per l’ambiente, la sicurezza e l’energia (UMSICHT) Fraunhofer.
Il secondo progetto che merita di essere citato è quello condotto dalla Washington State University. Analogamente a To-Syn-Fuel, anche i ricercatori statunitensi stanno testando una nuova tecnologia che permetterebbe di ottenere biogas e biometano dai fanghi di depurazione. Il fine ultimo è quello di trovare una valida alternativa alle fonti fossili e produrre così elettricità pulita.
Questi studi sono delle vere e proprie “rivoluzioni” che permetterebbero di attuare una bioeconomia, un modello basato sull’economia circolare: uso di fonti rinnovabili, diminuzione dei gas serra immessi nell’atmosfera, abbassamento dei costi relativi alla mobilità.
In una sola parola: tutela del pianeta.
Fanghi di depurazione: una preziosa risorsa
I fanghi di depurazione sono in realtà un grande tesoro, una preziosa risorsa da iniziare ad usare. Come? Prima di tutto è necessaria una strategia di gestione che non preveda soltanto misure per contenere gli usi e ridurre gli sprechi, ma che sviluppi nuove tecnologie su larga scala per utilizzare i fanghi di depurazione ancora di più nei nuovi processi industriali. Nuove tecnologie che consentano, anche, di agevolare la gestione, l’eventuale smaltimento e il riutilizzo.
Il riutilizzo dei fanghi di depurazione rappresenta un netto passo verso un futuro più verde.
Filtropresse Allegri Ecologia per la disidratazione dei fanghi
Le presse separano l’acqua dai solidi presenti nei fanghi, aumentano la densità e ne riducono le dimensioni.