Che sia sotto l’aspetto ambientale, sociale, economico o politico la risorsa idrica ricopre un ruolo centrale. Fonte primaria – ed essenziale – per la vita e per la salute sulla terra.
Soprattutto oggi è indispensabile capire a che punto è la risorsa idrica nel mondo, indagare cambiamenti e tendenze, analizzarne lo stato di salute. E trovare soluzioni.
In questo senso ci viene in aiuto il rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche: un documento che fa la fotografia di quello che è stato l’anno appena trascorso. Vediamo insieme alcuni punti.
A livello globale si consuma più acqua
Iniziamo analizzando la domanda della risorsa idrica: a livello globale si consuma più acqua, il suo utilizzo è aumentato di circa 1% all’anno negli ultimi 40 anni. Tendenza che si sta verificando soprattutto nei paesi a medio e a basso reddito e in particolare nelle economie emergenti. Un dato determinato da fattori diversi: crescita demografica, sviluppo socioeconomico, cambiamenti dei modelli di consumo. Le regioni con i maggiori prelievi di acqua si trovano in America settentrionale e in Asia centrale.
La scarsità di acqua toccherà 2 miliardi di persone
A livello mondiale si consuma quindi più acqua rispetto al passato. E quanta acqua rinnovabile abbiamo a disposizione? Il volume globale di acqua dolce rinnovabile è stato stimato in circa 37.000 km3/anno. La disponibilità pro capite varia di molto a seconda delle zone del mondo, anche se si può affermare che la disponibilità è in forte calo.
E quanta acqua si preleva? I prelievi, a livello mondiale, si aggirano attorno ai 3.800 km3/anno, circa il 10% delle risorse idriche rinnovabili disponibili.
Una disponibilità che sta calando e un uso che sta aumentando. Un dato che ci fa comprendere come la scarsità di acqua stia diventando endemica. Secondo le previsioni in tutto il mondo la popolazione urbana che dovrà far fronte alla scarsità dell’acqua arriverà a toccare 1,7/2,4 miliardi di persone nel 2050.
La qualità dell’acqua
Quindi un quadro generale che delinea una profonda emergenza.
Se ci spostiamo dalla quantità alla qualità come muta lo scenario? I dati sono pochi, soprattutto a livello globale. Mancano infatti strumenti condivisi per monitorare e analizzare la risorsa idrica, soprattutto in certe zone del mondo.
Nonostante ciò nel rapporto si legge che: tutti i paesi – indipendentemente dai livelli di reddito – mostrano segnali di rischio correlati alla qualità dell’acqua. A che cosa è dovuta questa scarsa qualità? Sono principalmente due i fattori: un inefficiente trattamento delle acque reflue e il rilascio di sostanze chimiche pericolose e inquinanti derivanti soprattutto dal settore industriale e agricolo.
Verso il futuro?
Si consuma sempre più acqua, l’acqua a disposizione sta calando e si registra un peggioramento della qualità. Anche se è difficile fare previsioni certe per il futuro, quello che si sta delineando è uno scenario allarmante, un quadro preoccupante.
Quella dall’acqua è una situazione complessa che interessa tanti aspetti: quello ambientale, quello sociale, quello economico. E sono altrettanto complessi i nodi da sciogliere. Ad esempio bisognerebbe efficientare le infrastrutture esistenti riducendo lo spreco, potenziare e accelerare il riciclo delle acque reflue. Due strade che vanno assolutamente percorse adesso.